Una soffitta buia, illuminata da una lucina nuda, fece intravedere quel grande baule di legno scuro. Con il suo passo lento, nonna Felicetta si avviò verso di esso, con una grossa chiave in una mano ed un pezzo di stoffa nell’altra.
Dopo aver pulito per bene la serratura, aprì lo scrigno di ricordi, prese in mano quel vestitino da paggio e sedette, commossa, sulla vecchia sedia a dondolo.
“Sfilavano i carri, immersi nei colori e nei suoni. Fu un tripudio di coriandoli e stelle filanti. La gente suonava, ballava, cantava, rideva davvero. I nostri volti coperti dalle mascherine, nascondevano occhi pieni di gioia. C’eravamo tutti: bambini, giovani, vecchi. Si iniziava il giorno e si finiva la notte.
Durante i giorni che precedevano la festa, ci riunimmo, io, Angelica e Giulia, e realizzammo le maschere con stracci, roba vecchia e gonne lunghe della nonna.
Gli uomini erano vestiti da donne e le donne da uomini.
Giulia si sporcò la faccia con il carbone, facendo i baffi, il pizzetto e le sopracciglia, poi prese il bastone e la pipa, facendo finta di essere un vecchietto, e iniziò a danzare felice.
Lo zio Pasqualino e lo zio Umberto, invece, che lavoravano in campagna già dal mattino presto, non arrivavano mai in tempo per i balli.
La nonna Carmela cucì, anni addietro, un meraviglioso vestitino da paggio, di velluto e raso blu, e, al raggiungimento dei 7 anni, ognuno di noi fratelli lo poté indossare una volta.
Giulia, che era più magrolina, fece il bis.
Quell’anno toccò a me: ero al settimo cielo!
Il mercoledì facemmo il gioco della Pentolaccia: i grandi prepararono tre pentole di terra cotta con acqua, cenere e salumi. Fu bendato un ragazzo che con un bastone cercò di colpire la pentola, rotta la quale, tutti noi bambini ci buttammo per prendere i premi caduti per terra.
Per strada il profumo dei purcidduzzi e delle ‘ncarteddate riempì i cuori…”
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Ingredienti:
- 500 g di farina 00
- 100 g d’olio d’oliva
- 1 bustina di lievito per dolci
- 100 g di vino bianco
- un pizzico di sale
- olio d’arachidi per friggere
- miele
- pinoli
- confettini
- codette colorate
Preparazione:
Versate la farina sulla spianatoia, unite l’olio, il vino, il lievito, il sale, fino ad ottenere un impasto bello liscio. Lasciatelo riposare per 1 ora.
Dividetelo in due parti.
NCARTEDDATE:
tirate una sfoglia sottile e con una rotella dentata ricavate delle strisce larghe 3-4 cm e lunghe 20 cm.
Ogni 2 cm, pizzicate la striscia la pasta per incollarne i lembi; poi arrotolatela fino a formare dei rosoni.
PURCIDDUZZI:
con la parte restante dell’impasto formate dei rotolini del diametro di 1 cm circa e tagliate con un coltello in piccoli tocchetti lunghi 1 cm.
Friggete le carteddate e i purcidduzzi in abbondante olio fino a doratura, girandoli con delicatezza. Una volta fritti, poneteli su carta assorbente.
A parte, versate abbondante miele in una padella a fuoco basso e quando questo sarà sciolto, unitevi i purcidduzzi e le carteddate mescolando molto delicatamente, in modo da far attaccare il miele da entrambi i lati.
Disponeteli poi su di un vassoio, e decorateli con pinoli, confettini e codette colorate.
Non conservateli in frigo.
Enza. says
Ma devono essere per forza caldi li puciddruzzi o si possono mettere nel miele caldi alk’indomani?
Valeria says
In genere al miele si agginge mezzo bicchiere d.acqua. qui no?
Claudia Annie says
sì, puoi farlo per diluire il miele.
Maria Rosaria De Marco says
Ciao Claudia,
posso cuocerli in forno invece che friggerli? In tal caso a che temperatura?
Ti ringrazio tanto.
M.Rosaria
Claudia Annie says
Ciao Maria Rosaria! Certo che si possono cuocere in forno periscaldato ventilato a 180° per circa 5-10 minuti (dovranno dorarsi, ma non scurirsi troppo). Baci!
Claudia Annie Amore Vero says
Ciao! Invece del vino si può utilizzare al massimo un Marsala. L’essenza d’arancia no A presto!
Anonymous says
ciao! sono salentina anche io e ti leggo sempre! volevo sapere…invece del vino di può usare l’essenza di arancia? grazie
Il Mestolo di Legno says
Io li chiamo Porcedduzzi, con la O invece che con la U, ma sul procedimento e sugli ingredienti ci siamo. Io uso la grappa al posto del vino, ma trattasi forse di contaminazione nordica?
Spery says
Grazie al marito pugliese, ho avuto modo di mangiare queste delizie, che mia suocera prepara di solito tutti i Natali!Bellissimi! le immagini poi sono strepitosi e rendono merito alla tua bravura!
spery di “babà che bontà”
http://frogghina.giallozafferano.it/ says
le mie origini pugliesi mi hanno permesso di assaggiare le carteddate,le faceva mia nonna,come erano buoneeeeeeeeeee!!Brava bella ricetta e ottima presentazione
effebi says
carissimaaaaaa!!
la mia mamma li fa uguali, ma usa in vin cotto al posto del miee!
Buonissimi!
Buona giornata,
Francesca
Isabeau says
Stavo impazzendo per capire cosa fossero i purcidduzzi! E pensare che li avrò mangiati a volontà nel periodo del carnevale, li adoravo, perchè mi lasciavano le mani sempre sporche di miele da ripulire con calma mentre mia mamma cercava disperatamente di farlo lei come si deve!
Un'arbanella di basilico says
Bellissimo racconto e dolcetti golosissimi. A presto bacioni
le ricette di Marina says
Ciao,
passa dal mio blgo, c’è un pensierino per te!!
Nus In Cucina says
Complimenti! Mi sono incantata a leggere e a guardare le tue immagini, belle come sempre!
Caro says
che deliziosi dolcetti!! complimenti anche per l’articolo! ;)un bacio, buona domenica!
Anna says
Claudia anche mia nonna li faceva…proprio così! Mi hai fatto venire una nostalgia!!!!
Rosita Vargas says
Un plato elegante y bello colorido me encanta,bandeja llena de dulces es donde se encuentra la felicidad,abrazos y abrazos.
le ricette di Marina says
Non li conscevo! mi sembrano gli struffoli di Natale che facciamo a Napoli! li devo provare assolutamente!!
buon weekend!
Claudia says
Questi dolci canrevaleschi mi ispirano sempre un sacco, prima o poi li proverò!
Chiara says
pura magia!!!!!
meravigliosooooo!!!!!
grazie di cuore per il bellissimo racconto!!!
adoro le carteddate!!!quanti ricordi portano con se! li faceva la mia nonna e le mie zie…
grazie!!!!!!!!!
Chiara SofficiSogni says
Che belli!
Buon we ^.^
Francy says
Che belli i ricordi come questo che confortano sempre, e chissà che buoni questi dolcetti che confortano altrettanto!! bacioni!
Alida says
Sei bravissima. QUesta ricetta da proprio aria di festa, di allegria! Complimenti!
elly says
Una gran bella pagina per la rivista! Ricetta e presentazione sono veramente grandi! Complimenti
le ricette di Ninì says
complimenti bonta’ ed eleganza!!!ciaoo…buona domenica
La cucina di Molly says
Ma che meraviglia questo vassoio pieno di dolcetti, una vera prelibatezza,complimenti!Ciao
Herbi says
che magia questo racconto, sembra quasi un racconto di mia nonna, dei tempi in cui si riusciva a gioire anche solo per il fatto di indossare un bellissimo vestitino da paggio per carnevale. Mi hai strappato un sorriso di nostalgia, grazie
i tuoi dolcetti sono meravigliosi, trasmettono allegria e felicità e sono sicura che saranno anche buonissimi e che uno tiri l’altro!
Federica Simoni says
mamma mia sono bellissimi e chissà che buoni!!!!!!!buon week end!
carla says
Stupendo racconto e favolosi dolci!!! Bravissima!!! Bacioni
raffy says
come quelli della mia mamma…bravissima, sono perfetti tutti e due!!!
renata says
che splendido vassoio colorato e goloso!!!!
complimenti Claudia!!!!!
Buon fine settimana