Ho vissuto la mia infanzia correndo nella stalla retrostante il giardino di nonna Felicetta, tra pomodorini a pendolo, fette di pane nero e rametti di origano.
La mia colazione ideale?
una fetta di pane con pomodorini “scattarisciati”, origano e l’olio del nonno che non aveva eguali.
L’Olio d’oliva fa parte del mio cammino e della mia cultura.
Tutti i piatti della mia vita sono stati conditi con l’olio d’oliva. Non burro, non strutto, non olio di semi. Solo olio d’oliva purissimo della mia campagna.
Quando sono stata invitata all’evento Blending Experience di Zucchi, presso Eataly di Bologna, sono stata molto curiosa e felice di capire cosa volesse dire miscelare, attraverso sapienti doti di olfatto e gusto, eccellenti cultivar italiane e non, per creare l’olio perfetto per ogni pietanza e palato, dai più delicati ai più rustici.
Attraverso i racconti appassionanti di Giovanni Zucchi, amministratore delegato di Oleificio Zucchi, i preziosi insegnamenti della dott.ssa Anna Cane, direttrice qualità Zucchi, ed il lavoro di un Team coeso e professionale, abbiamo avuto modo di scoprire, io ed i miei colleghi presenti, un approccio diverso, ricercato, attento, creativo, che ha saputo coinvolgere tutti i sensi, dal tatto, utilizzato per scaldare i piccoli bicchieri d’olio al fine di esaltarne l’aroma, passando per l’olfatto che cercava di scavare la memoria per ricordare profumi di erbe, agrumi, terre lontane, fino ad arrivare al vero e proprio assaggio, in cui ogni idea ha preso la sua identità, ed alla realizzazione di uno stile del tutto personale tramutato in olio durante la “blending experience”.
Siamo stati Blendmster per un giorno e sul nostro tavolo di lavoro abbiamo avuto a disposizione 4 cultivar differenti, nella posizione geografica e nel gusto:
A, un olio leggero, proveniente dalla Liguria; B, un olio più corposo e piccantino proveniente dalle campagne salentine di Brindisi; C, un olio siciliano dai sapori fruttati e dal buonissimo sentore di pomodoro (il mio preferito); infine D, un olio spagnolo dai profumi erbosi e dal giusto equilibrio.
Per metterci all’opera siamo stati muniti di un becher per misurare le percentuali dei diversi olii, dei bicchierini per la degustazione, una sputacchiera ed una bottiglia in vetro per raccogliere ed etichettare l’olio creato.
Personalmente ho voluto realizzare un olio dai flavor freschi, perfetto da essere gustato a crudo su una bella bruschetta rustica, così ho dosato un 60% di C, un 20% di D ed un 20% di B. Sono stata molto soddisfatta del risultato e ho avuto i personali complimenti da parte della direttrice qualità Anna Cane. Che soddisfazione!
Nel video che ho realizzato potrete seguirmi in questo interessante evento sensoriale e vedere ciò che a parole non si può descrivere: l’entusiasmo di un’esperienza che sicuramente mi resterà a lungo impressa.
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